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DA MARCIA A JAQUE E RITORNO – INTERVISTA CON MARCIA BEATRIZ GRANERO

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Nel 1963 a Wuppertal, Nam June Paik e Wolf Vostell, iniziavano a scrivere la storia della videoarte mettendo in scena la prima istallazione artistica che prevedeva dei televisori. Da quel momento si dava inizio ad un nuovo modo di vedere e di usufruire dell’arte.

La videoarte sfrutta la tecnologia, le immagini, la fotografia e il suono per creare nuove realtà, ed è esattamente quello che ci propone Marcia Beatriz Granero con il suo lavoro.

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Chi è Marcia Beatriz Granero?

Marcia è una visual artist brasiliana, nata a San Paolo nel 1982. Laureata all’Accademia delle Belle Arti di San Paolo, decise subito dopo gli studi di dedicarsi alla videoarte, studiando e approfondendo l’argomento, fino a diventare una delle artiste di video arte più in voga nel paese.

Attualmente sta portando al termine un grandissimo lavoro, cioè quello d’intervistare gli artisti che fanno parte della videoarte brasiliana, dai pionieri degli anni Settanta, fino ai più giovani artisti indipendenti, creando in collaborazione con il MIS (Museo dell’immagine e del suono)  il “VideoArtePapo MIS” un enorme archivio sulla videoarte in Brasile, riuscendo con tale progetto  a passare il messaggio che la videoarte è per tutti.

Fin dall’inizio l’intenzione di Marcia nei suoi lavori si stacca dai tradizionali linguaggi della videoarte, lei, infatti, mescolando l’arte con il cinema, cerca di creare un racconto fittizio, che si trasforma in storia. Questa ricerca la porta a creare un suo alter ego di nome Jaque Jolene.

L’universalità di Jaque Jolene:

Jaque Jolene è una donna brasiliana, indipendente, che vive da sola e conosce molto bene cosa vuol dire la solitudine sociale.  Ma proprio il suo essere sola, non avere una voce, ed essere sempre in giro, la trasforma in una donna universale, che trova un posto per se stessa ovunque sia.

Nè è un’esempio il progetto Pining for Pearls:  la prima residenza di Marcia e Jaque all’estero, a Londra appunto, dove Marcia e Jaque hanno potuto esplorare il clima londinese, le tradizioni e ammirare tutti gli outfit della Regina! 

La nota curatoriale di quel progetto, recita infatti più o meno così:

“Darling Pearls&Co ha invitato Márcia Beatriz Granero e Jaque Jolene per una residenza @Darling’s Attic a dicembre (2018) per produrre un nuovo corpus di lavori come parte della loro prima mostra personale nel Regno Unito. […] Jaque Jolene inizialmente era riluttante ad accettare l’invito a causa del clima londinese. Dopotutto, il suo paese di origine è tropicale. Márcia l’ha convinta che la soffitta è calda e molto riservata, un luogo sicuro e silenzioso in cui i paparazzi non l’avrebbero trovata. Márcia ha anche dedicato del tempo a guardare e mostrare a J.J. l’origine dei tabloid e le notizie sulla famiglia reale presentate dai media brasiliani. Afferma che J.J. e Di sarebbero stati grandi amiche e confidenti poiché sono, per molti versi, simili. […]”

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Trabaroa:

Jaque non si ferma a Londra, viaggia anche nel tempo e nello spazio. Cresciuta in una cittadina piccola in campagna, decide di esplorare la grande città, e le sue radici. Sfrutta così i paesaggi e il clima del Portogallo per raccontarsi. 

Trabaroa, infatti, è il risultato della residenza di Marcia e Jaque in Portogallo, appunto, dove è stata presentato al  14ª Festival Fonlad Internacional de Vídeo Arte e Performance nel 2018.

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Trip Paulista:

E’  in Brasile che si svolgono la maggior parte dei racconti di Marcia e di Jaque.

Trip Paulista è uno di questi:

Dopo una notte movimentata, Jaque decide di prendere un caffè per mandare giù i suoi psicotropi e dalla sua esitazione sul da farsi nasce l’opportunità di andare a percorrere alcune vie della città.

Il bello di Marcia e del suo alter ego Jaque è che sono due persone completamente diverse, opposte e complementari, tanto che Marcia ci ha raccontato che:

“Ultimamente non so più se sono Marcia o se sono Jaque, ed è strano ma allo stesso tempo molto curioso come le persone hanno un atteggiamento con me, chiuso, quasi timido, mentre quando sono vestita da Jaque ne hanno uno completamente diverso, sono più aperti, curiosi e pronti a raccontarsi…”

Marcia e Jaque si completano e rendono l’arte parte della vita quotidiana. Questo è il senso profondo del contemporaneo, quello di ricercare ogni volta il meglio, di sviluppare i contenuti e di entrare in relazione con la propria creatività, tanto da identificarsi con essa.

E poi…quanto sono belle? 

Vi invito a visitare il sito di Marcia (www.marciabeatrizgranero.com) dove potete trovare tutti i suoi lavori di video arte e potrete divertirvi con le storie di Jaque. 

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