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L’ARTE DEL MIMETISMO – INTERVISTA A DANILLO GIMENES VILLA

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Quando contattiamo un artista, gli chiediamo sempre di inviarci un portfolio dei propri lavori, di modo da non arrivare impreparati ad intervistarli e di tutti quelli finora visti, quello di Danillo Villa è stato quello che mi ha attirato di più l’attenzione, perché si articola come un vero e proprio racconto di sé, dell’esperienza del suo essere artista.

Non vi nascondo che non è stato semplice capire in fondo le sessanta tre pagine che compongono questo “memoriale”, ma ad ogni pagina ho scoperto una visione nuova della sua arte.

Danillo Gimenes Villa, è un artista, professore universitario e curatore, ideatore del bando Arte Londrina, che mira a promuovere il flusso di arte tra Londrina e il resto del paese.

E’ sempre stato molto stimolato all’arte fin da piccolo, ma la coscienza di che l’arte sarebbe stata pilastro portante nella sua vita è arrivata dall’incontro con il disegno nelle lezioni all’università. Il disegno diventa un punto centrale della sua produzione, quasi un luogo dove rifugiarsi, dove sentirsi a proprio agio.

“ il disegno è molto meno progetto e molto più azione”

Ma il disegno non è l’unico suo medium di creazione, infatti nella sua produzione si trovano anche istallazioni e sculture, figlie di un incontro casuale o di un momento importante.

Eu te darei o ceu meu bem

“Ti darò il cielo amore mio” tradotto è più o meno così, ma è una mera bugia come frase.

Nessuno è disposto a dare il cielo a qualcun altro.

L’oggetto centrale è questa coperta che reca al centro la frase sopra descritta e viene lanciata più e più volte in cielo, quasi a voler diventare nuvola, ma ogni volta, inesorabilmente cade a terra.

Questo lavoro viene riproposto in vari altri contesti, trasformandosi in quadri di peluche, biglietti da visita, manifesti giganti.

Pinocchio:

Pinocchio si relaziona con “eu te darei o ceu meu bem”, perché è il personaggio che quando dice una bugia, altera il suo proprio corpo.

Un terzo della altezza reale dell’artista, rappresenta l’ingenuo che osserva la vita e mente, anche su se stesso, e usa questa bugia come struttura creativa, è la bugia che determina le azioni e i limiti di esse.

La ricerca del mimetismo

Avete mai letto “Kassel non invita alla logica” ? E’ uno dei miei libri preferiti in assoluto!

E’ il racconto dello scrittore Enrique Vila-Matas che viene invitato a Documenta a descrivere la sua visita alla fiera, ma questa azione di scrittura la deve compiere all’interno di un ristorante cinese, il Dschingis Khan, il nome è già tutto un programma, in una specie di performance totalmente priva di senso che porta il protagonista ad affrontare un momento di ansia continuo. Nelle prime novanta quattro pagine del libro, Enqrique descrive l’angoscia di doversi sedere in un posto totalmente non adatto alla scrittura e di doverlo fare mentre le persone vanno e vengono dal ristorante e incuriositi cercano di sbirciare il suo lavoro.

“[…] iniziai a ideare un piano affinché nessuno di quelli che nel Dschingis Khan volevano sbirciare il mio lavoro riuscisse a farsi la minima idea di ciò che scrivevo. A tale scopo inventai un personaggio molto diverso da me: uno scrittore con due problemi; una persona ossessionata, perseguitata da un paio di storie, […] E siccome questo scrittore barcellonese sarebbe stato un fifone e avrebbe avuto paura che gli rubassero il computer, le avrebbe scritte esclusivamente con un quaderno – diciamo pure un quaderno rosso, il mio, per quale motivo dovevo cercargli un quaderno diverso quando mi potevo risparmiare la spesa, persino la spesa mentale?”

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Ma perché vi cito questo? Non per un semplice caso, ma per il fatto che Danillo utilizza per il suo disegno lo stesso mimetismo/immersione che cercava Enrique nella sua scrittura.

Osservare lo svolgersi delle azioni e tradurle in un foglio di carta è l’obiettivo di entrambi, ma gli sguardi esterni danno fastidio, tanto da ricercare il nascondiglio migliore per mettere in atto il proprio lavoro. Il protagonismo viene lasciato da parte, il punto focale è il disegno, e con esso l’immergersi totalmente nell’intorno.

Nascono da questa azione, che io chiamo mimetismo, molti disegni di strada di Villa, come “caçando Opalas”.

Opala è una macchina americana disegnata e prodotta a cavallo degli anni Sessanta e Settanta e venduta esclusivamente in Sud America. La ricerca artistica inizia dalla memoria dell’artista che ricorda gli anni in cui il nonno aveva un Opala e lo portava in giro per le vie della città. Da questo ricordo nasce una vera e propria caccia all’Opala, facendo sì che Danillo esca per le strade della città alla ricerca di questa macchina antica, come un raro squalo da avvistare.

Nella “caccia”, si imbatte in tutti i tipi di situazione, inclusa quella di essere rapinato da una bambina che gli chiede di fare un disegno, mettendosi addirittura in posa e portando via con sé questo bottino prezioso che era il suo ritratto.

“Attraverso il mimetismo è possibile avere uno sguardo orizzontale sulle azioni, tutte succedono allo stesso tempo, e tutte meritano uguale attenzione e rispetto, perché possono essere tutte cose molto buone oppure minacce”

Il silenzio creativo della pandemia

Durante la pandemia Danillo ha dipinto tantissimo, la serie maçãs deriva da questa pausa che ha dovuto e voluto prendere.

Una tregua mentale e silenziosa davanti ai frutti collocati sopra il tavolo.

Sono disegni pitturati, fatti in acrilico su tela, dove Danillo, che non si definisce un colorista, ma un artista che, influenzato dai più grandi come Giorgio Morandi e Paul Cezanne, ricerca i colori visibili, che transitano tra il verde e il blu scuro.

“Immaginare che il disegno che faccio ricordi i fiumi che ho frequentato e che mi hanno acuito il gusto per i paesaggi è il motivo per cui ritorno a lui più e più volte. Non si tratta di mancanza, ma di fare utilizzo della sostanza che rappresenta per me un evento. Sono multipli e piccole deviazioni del cammino e degli incontri, azioni che ha molto del mio camminare, e che sono sottomessi al momento presente”.

Come sempre ringraziamo Danillo per l’opportunità e il tempo dedicato. Per averci fatto scoprire il disegno e la curatela in tante forme diverse.

IG: @danillogimenesvilla

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