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Riconosci L'opposto

Riconosci l'opposto è un progetto pensato per le scuole.

Attraverso l'arte possiamo affrontare tantissime tematiche importanti in modo semplice e creativo.

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La società di oggi affronta quotidianamente tematiche e argomenti molto importanti per tutti noi e per approcciarsi a questi contenuti si avvale di tutti i tipi di mezzi di comunicazione conosciuti e accessibili. La creatività e l’arte sono due fondamentali strumenti attraverso cui è possibile creare un linguaggio intuitivo e di impatto per la sensibilizzazione sociale e culturale, ed è stato proprio questo il punto di partenza della nostra ricerca.

 Il concept:

Ogni sentimento ha il suo opposto - Ogni bullo ha il suo bullo II bullismo è un fenomeno sociale esistente ancora molto poco affrontato. Alcuni bambini, ragazzi, e anche adulti, soffrono ogni giorno di bullismo fisico e psicologico nel silenzio e l’indifferenza di molti. Crediamo, infatti, che la nostra società non sia ancora del tutto preparata ad affrontare certe realtà nel profondo, ma attraverso l’arte possiamo aiutare a sensibilizzare le persone a riconoscere le proprie emozioni, a metterle a fuoco e a esternarle nella maniera corretta. Nel bulling, come in tanti altri fenomeni sociali, esistono due punti di vista: quella della vittima e quella di chi provoca l’atto in sé. Studiando e vivendo in prima persona nel nostro percorso di vita questa problematica, abbiamo capito che certe emozioni coinvolgono entrambe queste realtà, infatti: siamo sicuri che il cosiddetto “bullo”, sia convinto dei propri sentimenti? Siamo sicuri che dietro la dura corazza che porta non ci sia altro? Durante un incontro scolastico siamo rimasti colpiti dalla frase “ogni bullo ha il suo bullo!”, detta da una bambina di dodici anni, questa frase ci ha fatto rendere conto che ogni sentimento e ogni azione ha anche il suo opposto

Riconosci l’opposto è un progetto creato per portare alla luce la problematica sociale legata al bullismo e ha come obiettivo principale quello di sensibilizzare le persone a riconoscere i sentimenti quali: la paura, la vergogna, l’insicurezza, il disagio. Sentimenti, appunto, profondamente legati a questo fenomeno. Quello che ci siamo chiesti, però, è cosa potrebbe portare una persona a compiere questi atti, quale potrebbe essere l’emozione che si cella dietro? Siamo sicuri che dietro la sicurezza di un “bullo” non si nasconda l’opposto? Per mettere in atto questa proposta, l’artista Pabliu Lucero, ha creato otto opere, nelle quali sono rappresentate, secondo la sua interpretazione, le emozioni e i sentimenti nascosti dietro al bullismo. Ogni immagine è accompagnata da una parola che descrive l’opposto del sentimento rappresentato, cioè, per esempio, nell’immagine che rappresenta la fierezza, la parola che la accompagna è il suo opposto, ovvero, insoddisfazione. Il gioco è quello di riconoscere il sentimento rappresentato e di capire quale sia il suo opposto. Durante la preparazione delle opere, per la ricerca delle parole da inserire all’interno delle immagini, abbiamo ritenuto fosse doveroso e realistico avvalerci dell’aiuto di chi potrebbe soffrire di bullismo in questo momento. Abbiamo deciso, quindi, di svolgere insieme alle prime medie (in tutto cinque classi) dell’Istituto Comprensivo 2 San Mauro plesso “Dalla Chiesa”, un esercizio di osservazione delle opere, un dibattito riguardante l’intenzione dell’opera stessa e una ricerca del sentimento opposto rappresentato. Insieme ai ragazzi, in questo modo, abbiamo stipulato una lista di parole che sono state abbinate infine alle immagini. L’intenzione della nostra ricerca e del progetto più in specifico è quella di aiutare a togliere le maschere e portare alla luce la vera motivazione per la quale certe azioni vengono compiute, dando in questo modo la possibilità all’individuo di essere davvero consapevole di quello che provoca in sé e negli altri nel momento in cui compie un gesto lesivo, portandolo a focalizzare l’attenzione all’empatia che provoca quell’azione, di modo da affrontare la situazione nel suo complesso per più insidiosa e drammatica che sia

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